Sylla Sebaste protagonista al Vinitaly
con il Barolo Bricco delle Viole
Le vigne stanno germogliando al sole di primavera. Il vento scuote le candide piumose sfere del Tarassaco pronto per l’impollinazione e deterge l’orizzonte da ogni nube facendo risplendere l’azzurro cielo sulle colline già verdeggianti. E’ in giornate come queste che si capisce perché la Langa del Barolo ed i paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato sono divenuti Patrimonio Unesco. Nel cuore di questa eccellenza enoica e paesaggistica sorge la cantina Sylla Sebaste, proprio sul confine tra due vigneti di Nebbiolo da Barolo riconosciuti Cru dalle Menzioni Geografice Aggiuntive del 2009: Bricco delle Viole e San Pietro delle Viole, che prende il nome dalla contigua trecentesca Cappella. Dietro ad essa lo splendido panorama sulle Langhe e, nelle immediate vicinanze, il Castello della Volta che domina il promontorio della frazione Vergne di Barolo. Con la coltura in vigna ecosostenibile e la vinificazione enologica tradizionale affinata con ogni moderna tecnica Sylla Sebaste produce il Barolo classico, lo storico Barolo Bussia ed il nuovo cru Barolo Bricco delle Viole in criomacerazione (vedi scheda vino) che ha riscosso grande successo al 50° Vinitaly…
Tra i primi ad assaggiarlo a Verona due uomini di Langa e Monferrato che sono stati i principali artefici della conquista del riconoscimento di Patrimonio Unesco: l’alessandrino Gianfranco Comaschi e l’albese Roberto Cerrato, rispettivamente presidente e direttore dell’Associazione per la Valorizzazione dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, unico ente a potersi fregiare dell’ambitissimo “tempietto“ Unesco certificando le aree che sono Patrimonio dell’Umanità. Entrambi sono stati entusiasti di brindare col Barolo Bricco delle Viole anche perché si è voluto porre l’accento su questo importante traguardo.
L’etichetta riproduce infatti le colline di Barolo con il castello da un’acquaforte del maestro Pierflavio Gallina: già ospite di Robert Mondavi in Napa Valley per una esposizione artistica e in permanenza con due opere nella collezione alla Gam di Torino. Nella controetichetta è ben specificato che questo Barolo è un omaggio al riconoscimento del Patrimonio Unesco di quella Langa del Barolo dove nasce la produzione Sylla Sebaste.
Nell’ottica di una valorizzazione di questa eccellenza del territorio l’Azienda Agrivinicola Sylla Sebaste è stata invitata ed ha aderito al Consorzio delle Eccellenze di Langhe, Monferrato e Roero, un’associazione fondata dallo stesso Cerrato per la promozione di realtà di alto profilo qualitativo nel campo dell’enogastronomia e della ristorazione del territorio.
Ma la grande valenza che ha il Barolo nel panorama vinicolo italiano e mondiale e le lunsighiere recensioni ottenute sulle guide nazionali dai vini prodotti dai Sylla Sebaste (ad es: 2 bicchieri rossi dal Gambero Rosso, due cuoricini rossi da Merum) hanno consentito a Sylla Sebaste di essere selezionata all’interno di un altro circuito di altissimo profilo e standard qualitativo: le Eccellenze Italiane. Dal 2016 la nostra cantina è infatti inserita nel Registro delle Eccellenze Italiane (certificato n. 6437), un’apposito circuito che ricerca e garantisce l’autenticità di attività operanti in ogni campo della creatività produttiva, dall’enogastronomia alla moda, dall’artigianato artistico alla tecnologia. Eccellenze Italiane è una società privata, registrata al Ministero dello Sviluppo e dell’Economia, che tutela il nome delle Aziende del Belpaese attraverso il certificato e l’ID Anticontraffazione.
Un prestigioso ulteriore attestato che sprona a fare sempre meglio in vista dell’esordio, il prossimo anno, di un altro Cru del Barolo: il San Pietro delle Viole 2013 affinato in tonneaux. Ma questa è un’altra storia che racconteremo più avanti…